Impronta incredibile
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3 Novembre 2015
“E un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando qual cento, qual sessanta, qual trenta per uno.”
(Matteo 13:8)
La parabola, che si conclude con le parole che sono l’oggetto della nostra meditazione odierna, è quella del seminatore. In essa Gesù chiama a riflettere sulla possibilità che il seme non porti frutto, paragonando il cuore dell’uomo a diversi tipi di terreno.
Quattro tipi di terreni sono elencati in questa parabola:
a) La strada. Anticamente essa era fatta di terra battuta e, proprio a motivo della sua superficie, non permetteva al seme di penetrare e di crescere, così il seme era portato via dagli uccelli. Essa ci parla di un cuore decisamente disinteressato alle cose di Dio.
b) I luoghi rocciosi. C’è poca terra e subito dopo si incontra la roccia che è impenetrabile. Essi ci parlano di un cuore che si lascia conquistare solo in superficie e non persevera nelle cose di Dio.
c) Le spine. E’ un terreno nel quale ogni tipo di seme è ricevuto e cresce, in esso c’è posto per tutto. Questo tipo di terreno ci parla di un cuore diviso che soffoca nel tempo “il buon seme”.
d) La buona terra. E’ quella nella quale il seme di Dio porta frutto. Essa rappresenta un cuore che essendo stato convinto del proprio peccato, ha conosciuto il perdono di Dio, ha gustato il suo amore e ora ha un solo desiderio quello di perseverare nelle sue vie.
Preghiamo, affinché “il frutto” nella nostra vita testimoni che siamo “buona terra”.
“E un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando qual cento, qual sessanta, qual trenta per uno.” (Matteo 13:8)